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Io capisco chi si è vaccinato per immunizzarsi perché lo comandava la Scienza, che poi non si è immunizzato, ma si è comunque vaccinato per tornare alla normalità, che poi alla normalità non è tornato, ma almeno non si contagia e non contagia, che poi contagia e si contagia, ma almeno non si ammala, che poi magari si ammala, ma non finisce in ospedale, che poi può anche essere finisca in ospedale, ma 100% non ci lascia le penne, che poi proprio 100% non direi, ma comunque tocchiamoci le balle in nome della Scienza. Io capisco. Capisco anche quelli che non ci sono reazioni avverse perché il vaccino è infallibilmente sicuro, poi magari qualche paresi facciale che capita pure con il botox, ma certo niente di serio, forse qualche miocardite tuttavia sporadica, magari qualcuno si è vaccinato per poi schiattare poche ore dopo, ma chi sono io per trovare delle correlazioni? Un complottista?! Un no vax?! Certo che no e lo capisco. Capisco anche chi aveva completato il ciclo vaccinale per essere libero e adesso sta messo come me, ma è comunque pronto alla terza dose per tornare libero. Lo capisco. Guido Rasi ha dichiarato: «La terza dose potrebbe essere l’ultima». Chiedo dunque senza malizia: in che senso? E loro non sanno rispondere. Ma li capisco. Capisco il matematico Eulero per cui dobbiamo arrivare al 60% di vaccinati per l’immunità di gregge, no forse serve il 70%, Covid sotto controllo solo con l’80% degli immunizzati, facciamo il 90% così stiamo sereni, poi si trova in mezzo alla quarta ondata con il 92% di mitridatizzati e va a cercare il no vax che vive in un casolare della Bassa. Lo capisco. A buon cavallo non gli manca sella. Capisco certamente quelli che se la prendono con i manifestanti che manifestano per poter lavorare senza un lasciapassare perché “ci impediscono di lavorare”; dopo due anni fra lockdown e mancati ristori, se avete le pezze al culo la colpa è senz’altro dei lavoratori come voi che scendono in piazza il sabato pomeriggio. Perfettamente vi capisco. E profondamente capisco chi punta il dito contro i cortei “no pass” e li accusa di creare focolai. Oggi li avevo sotto casa e ho chiamato le forze dell’ordine, ma alla polizia locale di Milano sono in quarantena dopo una festa fra vaccinati e non sono potuti intervenire. Come non capirli? Capisco i greenpass entusiasti, perché poter esibire un salvacondotto al kebabbaro fa molto Caroline Astor e poi rassicura corpo e spirito il sapere che quello stesso salvacondotto dura ben sei mesi oltre l’efficacia del vaccino. Chiunque abbia a cuore la salute pubblica lo tiene in gran conto. Capisco lo scienziato della politica e il giureconsulto che addottorano sulla piena legittimità di una democrazia in cui un “vile affarista” esperto in liquidazioni coatte e un fabiano con evidenti complessi di castrazione guidano la nazione a colpi pelvici di emergenze. Quelli ne capiscono di sovranità, sono studiati! Capisco finanche gli animi immacolati che le multinazionali del farmaco lo fanno per la nostra salute perché omnia munda mundis, perché dobbiamo affidarci a chi ha fatto tanta ricerca e tu non sei medico scienziato come Draghi, Speranza, Figliuolo e Mattarella. C’è del vero. Capisco addirittura chi vuole vaccinare i minori perché “non è giusto escluderli dalla vita sociale”. Giusto, non è giusto! Siringate a tappeto anche fra i 6 e i 12 anni per fare dei vostri bimbi depressi e con deficit cognitivi, bimbi smart, green, compagnoni e felici! L’unica cosa che non capisco, sinceramente, senza ironia o sarcasmo, è come sia ancora possibile non capire.
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